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Prostituzione, un tema affrontato molte volte ma mai risolto

25 Gennaio 2022 Marco

Sono trascorsi decenni, sono cambiati i governi, le leggi, le usanze, ma quello della prostituzione è e sarà sempre un tema irrisolto, perché in effetti ancora oggi non si sa bene dove finisce la legalità ed inizia il reato. La storia ci insegna che questo è un mestiere vecchio come il mondo e, proprio partendo da questo dato di fatto, non si riesce a capire come ancora oggi non si sappia fino a che punto sia legale prostituirsi, ed in quali casi è considerato invece un crimine.

Fu la senatrice Lina Merlin il 20 Febbraio del 1958 ad abolire quanto era stato fatto fino ad allora per cercare di regolamentare il fenomeno; sua è infatti la Legge numero 75 approvata in quella stessa data ed in vigore ancora oggi, che stroncava sul nascere ogni tentativo di regolarizzare il fenomeno e che metteva definitivamente al bando le case chiuse. Molti credono sia stata la decisione giusta, ma perché? Non sarebbe stato meglio ‘circoscrivere’ in un certo senso il fenomeno, e limitarlo alla sola frequentazione delle case chiuse, con tanto di assistenza sanitaria e tasse pagate dalle lavoratrici del sesso?

Un fenomeno in continua espansione

Eppure in altri paesi europei hanno fatto presto a capire che il mercato del sessoè un business che non ci si può permettere di lasciare nelle mani della criminalità organizzata; Amsterdam, Praga, Parigi, Francoforte, Berlino sono soltanto alcune delle capitali europee che hanno deciso di assumere tutt’altro atteggiamento a riguardo, destinando interi quartieri a tutti coloro che vendono o comprano sesso, ma regolamentando ovviamente lo svolgimento di tale attività.

Viene offerta a prostitute ed avventori dei bordelli assistenza sanitaria, ci sono agenti di polizia che sorvegliano tutta la zona per evitare atti di violenza e problemi di sicurezza, ma soprattutto diventa più difficile incontrare prostitute agli angoli di altre strade. E già, perché anche alle stesse prostitute conviene molto questo tipo di soluzione; in cambio di una quota fissa mensile abbastanza abbordabile infatti, le lavoratrici del sesso prendono in affitto il loro bel monolocale con vetrina su strada dove mettersi in bella mostra, una stanza con tanto di bagno e letto matrimoniale sul retro.

Legalizzazione si/legalizzazione no

Come direbbe un noto personaggio della televisione italiana ‘la domanda sorge spontanea’: perché non è stata mai regolarizzata la prostituzione in Italia? Eppure sappiamo bene che nel lungo corso della storia del nostro paese, fatta eccezione per il periodo in cui governava la Chiesa, quello della prostituta è sempre stato visto un lavoro come un altro, un mestiere socialmente utile, tanto è vero che sono tante le opere d’arte dei nostri scultori, pittori e poeti, dedicate alle bellissime meretrici di un tempo.

Il problema è che purtroppo l’Italia è sempre stata penalizzata sotto quest’aspetto, e probabilmente proprio perché ospita all’interno del suo territorio anche la Santa Sede, la quale non potrebbe mai vedere di buon occhio la legalizzazione della prostituzione. Eppure basterebbe davvero poco per organizzare un modello di regolamentazione sullo stile olandese, delle leggi che prevedano assistenza e supporto alle prostitute in cambio di regolare pagamento di tasse, in modo tale da tenere sotto controllo ogni attività, ed evitare che la criminalità organizzata entri in questo business.

La differenza tra prostitute ed escort

Esattamente come accade in qualsiasi ambito lavorativo e sociale, anche le prostitute sono in un certo senso suddivise in categorie a seconda del tipo di lavoro che svolgono; le meno fortunate, ovvero quelle che battono agli angoli dei marciapiedi perché magari non hanno un tetto, e neppure la certezza di mangiare un piatto caldo a fine giornata, sono ovviamente quelle che soffrono di più, le più emarginate. Lavorano per strada in condizioni igienico-sanitarie più che precarie, subiscono spesso violenza e maltratti, e cadono irrimediabilmente nella rete degli sfruttatori; tre buoni motivi che dovrebbero indurre chiunque a trovare una soluzione, invece nulla da fare, nessuno muove un dito.

La cosa funziona ovviamente in modo ben diverso per le donne che invece svolgono l’attività di escort a livello professionale, il che presuppone un livello di partenza già molto diverso; le escort infatti riescono ad organizzare molto più agevolmente il loro lavoro soprattutto grazie ad internet ed alle molteplici possibilità che la rete offre loro, evitando di cercare clienti in strada, e lavorando in condizioni sicuramente migliori rispetto alle loro colleghe di strada.