tamburino-sardo

Il Tamburino sardo: chi è realmente?

9 Gennaio 2020 Marco

Siamo in piena prima guerra d’indipendenza, in un anno 1848 caratterizzato dal Risorgimento italiano che si opponeva agli attacchi dei popoli conservatori europei con a capo l’Austria; un esiguo manipolo di soldati italiani, assediato appunto dagli austriaci, trova rifugio in un casolare di campagna e il capitano di questo piccolo reparto ordina ad un tamburino (militare di fanteria che dava alla truppa il ritmo della marcia mediante rullo di tamburo) di raggiungere il retro del casolare senza essere scoperto dai nemici, e di correre a chiedere aiuto ad un plotone di carabinieri a cavallo che stazionava nelle vicinanze.

Il tamburino inizia a correre più veloce che può attraverso i vastissimi campi, ma viene però ferito ad una gamba da un proiettile austriaco e cade al suolo; dopo qualche istante si rialza e prosegue zoppicando nell’intento di compiere la sua missione, ma è costretto a fermarsi di nuovo perché non può neppure camminare e perde sangue. Quando tutto sembrava perduto e gli austriaci stavano per sferrare l’attacco finale agli italiani, rinchiusi con le loro speranze all’interno del casolare, ecco che, grazie al piccolo soldato, arrivano i tanto attesi rinforzi che sconfiggono i nemici e li costringono alla ritirata.
Il capitano della squadriglia scampata all’assalto incontrerà poi il tamburino in ospedale, dove purtroppo gli verrà amputata la gamba colpita a causa dello sforzo a cui era stata sottoposta per giungere ai rinforzi e completare la missione.

Cuore, l’opera di Edmondo de Amicis nella quale appare

Romanzo per ragazzi composto dall’ex militare nonché giornalista e scrittore Edmondo de Amicis, il libro Cuore fu pubblicato per la prima volta nel 1886 da una casa editrice milanese, ed è il racconto del proprio anno scolastico fatto da un ragazzino di terza elementare sotto forma di diario, diviso in capitoli ed in argomenti trattati.

Il diario di Enrico Bottini, questo il nome del ragazzo di famiglia borghese che riempie le pagine del suo racconto con episodi e personaggi della sua classe III elementare nell’anno scolastico 1881/82, alterna i semplici racconti della vita di tutti i giorni in classe con appunti di carattere familiare, che appaiono sotto forma di commento a ciò che la famiglia stessa legge, e che viene utilizzato a scopo didattico e pedagogico per una sua migliore crescita.

A questo si aggiungono inoltre ben nove racconti del maestro di Enrico che narrano la storia di diversi bambini italiani di altre regioni, e che spesso hanno un triste epilogo come poteva essere il trasferimento di un compagno di classe in un’altra scuola di un’altra città o anche una malattia e addirittura la morte di qualche suo amichetto.

Chi era Edmondo de Amicis

Nato in provincia di Imperia nell’Ottobre del 1846, si trasferì con la famiglia in Piemonte quando aveva appena 2 anni, e frequentò le scuole dell’obbligo prima a Cuneo e poi a Torino, dove entrò nel collegio Candellero. Di famiglia benestante, aveva il padre (Francesco) tabaccaio e la madre (Teresa Bussèti) casalinga, a sua volta proveniente da famiglia di alta borghesìa.

Proprio il suo ingresso già sedicenne al collegio militare di Candellero, gli conferì la licenza di sottotenente con la quale partecipò alla storica battaglia di Custoza, ritrovandosi così ad assistere in prima persona alla sconfitta italiana contro gli austrìaci e raccontandone alcuni episodi in qualità di giornalista militare. Edmondo de Amicis morì a Bordighera l’11 Marzo 1908 in seguito ad una emorragia cerebrale, e le sue spoglie furono trasferite presso il cimitero monumentale di Torino.

Il Tamburino sardo al cinema

Nel filmdel 1915 diretto dall’italiano Vittorio Rossi Pianelli, il tamburino sardo è il quarto episodio della saga cinematografica Cuore, nel quale due bambini (interpretati da Ermanno Roveri e Luigi Petrungaro) sono protagonisti dei racconti del romanzo di De Amicis.

Essendo stato rappresentato più volte sul grande schermo ed in varie edizioni, sono tanti gli attori (quasi tutti italiani) ad essersi succeduti nell’interpretazione del tamburino; Enzo Cerusico nel 1952, Renato Cestiè nel 1973, Matteo Pellarìn nel 1984 e, nell’edizione più recente del 2001, Luca Bardella. Oltre alle rappresentazioni cinematografiche, il racconto ha anche subìto vari adattamenti televisivi per i quali si sono succeduti una serie di bambini attori non professionisti, ma che hanno sempre svolto un ottimo lavoro.